Intervista a Francesco Ruiz - Cos'è la Via Metasomatica?

 L'eroe è colui che riesce a compiere un viaggio dentro se stesso, lo avevamo già detto? Sì, proprio QUI nella recensione al libro di Francesco Ruiz "Il corpo, il sè, gli archetipi. Risvegliare l'Eroe con la Psicologia Metasomatica". In questi giorni, Francesco, l'autore del libro, ha gentilmente risposto a qualche domanda per dare modo di approfondire delle curiosità sull'argomento trattato. 



Senza perderci troppo in chiacchiere, lascerei la parola direttamente a Francesco!

    Cos’è la Psicologia Metasomatica? 

La Psicologia Metasomatica, è un tipo di approccio alla mente, al corpo, ai pensieri, al comportamento e al Sé che arriva fino alla radice della biologia e della psiche profonda. Dove non esistono più le parole e i pensieri che produciamo in modo logico-razionale, quello è lo spazio delle immagini interiori, o Archetipi, che guidano la nostra vita - spesso in modo inconsapevole - quello è il campo di lavoro della Psicologia Metasomatica. 

Il termine Metasomatica ha una particolare etimologia, perché deriva dal processo della metasomatosi, ovvero la trasformazione del corpo fisico-materale in qualcosa di più leggero, spirituale nel senso più laico del termine. Questo processo – alchemico – di spiritualizzazione del corpo avviene quando riconosciamo le nostre immagini interiori, gli Archetipi, i simboli che ci appartengono e ci abitano. 

E quando, infine,  togliamo le maschere che utilizziamo per nascondere, a noi e agli altri, le nostre ferite emozionali, entriamo nel continuum di consapevolezza, nel Flusso caldo e travolgente delle sensazioni che la vita ci regala, e sveliamo ciò che di più profondo ci appartiene. 

Diventiamo ciò che siamo sempre stati ma  non avevamo il coraggio di riconoscere: il nostro Vero Sé.

 

Perché si dovrebbe ricorrere alla Psicologia Metasomatica? Pensa che la Psicologia tradizionale non basti ad affrontare i punti bui dell’individuo?

La Psicologia Metasomatica è un contributo al tema della ricerca dell’Uomo: il senso reale della sua esistenza. 

Quando non riusciamo a comprendere gli eventi della vita o non siamo capaci di dare un senso ai disagi che questi eventi provocano, allora dobbiamo dar voce ai nostri spazi interiori, rivolgendo lo sguardo, il pensiero, il cuore verso la psiche profonda, la mente che contiene le immagini, a volte incomprensibili, ma che possono svelarci i perché. Abbiamo bisogno di comprendere in un diverso modo i disagi esistenziali, le difficoltà della vita, che a volte sviluppano vere e proprie malattie. 

Ecco, la Psicologia Metasomatica si colloca in questo spazio di comprensione, ma senza campanilismi, senza nessun conflitto con le altre Psicologie: siamo solo una grande famiglia alla ricerca della Verità.

 

 "Diventiamo ciò che siamo sempre stati ma  non avevamo 

il coraggio di riconoscere: il nostro Vero Sé"


     Oggi ancora non si comprendere che il corpo è la casa della nostra anima e che sono in relazione tra loro, secondo lei perché è ancora difficile avere questa consapevolezza?

Questo è il problema di sempre: il dolore, che sia fisico, emotivo o di qualsiasi altro tipo, genera una scissione tra la nostra Anima, il nostro corpo, i sensi e tutto il resto del Mondo. Ci allontaniamo sia da noi stessi che dagli altri. Costruiamo una barriera, una corazza spessa che non ci fa più sentire  di essere parte di un campo esperienziale comune. A questo punto il nostro corpo diventa un oggetto, uno strumento da utilizzare, un pezzo-di-carne da nutrire e vestire, utile per le prestazioni ma non per le relazioni. 

Questo è il nodo: non avendo più contatto con le sensazioni profonde, utilizziamo il corpo, ma senza Anima. Ci spostiamo dal versante della Relazione, a quello della Prestazione, snaturando in questo modo sia il nostro corpo che la nostra Anima. La Via Metasomatica invita la persona a riappropriarsi del proprio corpo, dei propri sensi, per riprendere a muoversi nel Mondo, ma con il senso della propria Anima.


     Cosa intende per Tocco Metasomatico?

Il Tocco Metasomatico è il contatto umano che si instaura tra una persona che soffre e l’altro che può indicare un modo per uscire dal dolore. Il problema è il dolore: quando lo percepiamo e ne siamo posseduti, la nostra vita rallenta fin quasi a fermarsi. Questo tipo particolare di contatto ci riporta verso il flusso originario, il flusso sensomotorio che collega direttamente la persona al suo originario movimento vitale. E recuperiamo così la nostra Biotensegrità, ovvero un più corretto assetto del nostro corpo-mente rispetto alla base d’appoggio fisica. 

Il Tocco Metasomatico scioglie i nodi miofasciali su tutta la struttura del corpo, dalla testa ai piedi e man mano che le varie fasce si sciolgono, il tessuto miofasciale reintegra al suo interno il flusso di percezioni, sensazioni, di pensieri, riportando la persona in una nuova condizione dell'essere.


     Nel libro lei dice che, fino a quando non accettiamo il negativo non potremo afferrare il positivo delle cose e non si potrà vivere in salute. Per la nostra mente, questo non rappresenta un controsenso?

Tutte le analisi del profondo, dalle filosofie fino alle tradizioni sapienziali orientali e occidentali, fino ad arrivare alla Psicologia come oggi la conosciamo, indicano tutte un modo, forse l’unico modo per uscire dall’impasse della vita ed è quello dell’integrazione: integrare significa non buttar via nulla di ciò che siamo, perché tutti gli aspetti che fanno parte di noi e della nostra vita, del nostro carattere, del nostro modo di pensare e comportarci, fanno parte di un processo che ci ha fatti arrivare ad essere ciò che siamo. 

Anche i nostri aspetti in ombra, quelli più oscuri e negativi sono parte di noi e anche quelli vanno integrati nella nostra esistenza. Integrare significa trovare uno spazio di dialogo, comunicazione, comprensione e fiducia dove far vivere tutte quelle parti a noi tanto care. 

La filosofia Taoista utilizza il simbolo Yin-Yang per indicare la perfetta integrazione degli opposti, come anche la tradizione alchemica medievale racconta della trasformazione dei metalli vili in oro: dovunque, quindi, possiamo ritrovare queste indicazioni di integrazione, dialogo, trasformazione, utilizzando tutto ciò che siamo, senza nessuno scarto.


 "Integrare significa trovare uno spazio di dialogo, 

comunicazione, comprensione e fiducia 

dove far vivere tutte quelle parti a noi tanto care"

 

     Che impatto hanno le ferite emozionali su di noi, a livello fisico e spirituale, e che conseguenze possono comportare nella nostra percezione della realtà?

Ho coniato un termine per indicare il percorso da seguire per liberare il corpo-mente dalla corazza muscolo-caratteriale: Via Metasomatica significa superare le ferite emozionali attraverso un’azione fisica, corporea, comportamentale. Perché le ferite emozionali sono l'ostacolo più grande alla percezione del nostro nucleo più profondo: ci condizionano, ma  fino a che non ne diventiamo consapevoli. 

E quando, togliendo finalmente la maschera che le cela, non sentiamo più il peso limitante delle ferite, allora possiamo finalmente liberarci dalla corazza e svelare la nostra Vera Essenza.

Il processo è il seguente: quando diventiamo consapevoli della nostra ferita, iniziamo il percorso per riconoscerla, integrarla e togliere la maschera che la ricopre. Questo ci permette di tornare di nuovo a casa, nella nostra casa interiore, in una condizione di gioia, di pace e di salute. 

E con un rinnovato senso delle cose e del mondo intorno a noi.

"Possiamo finalmente liberarci dalla corazza 

e svelare la nostra Vera Essenza"

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