Modern Love - L'amore ai tempi del bipolarismo

Arrivo sicuramente in ritardo ma, avete avuto modo di vedere la nuova serie di Amazon Prime "Modern Love"? Se la risposta è SI, allora continuate a leggere che ne parliamo insieme, se invece, ahimé la risposta è NO, continuate a leggere lo stesso perché potreste trovare dei motivi per guardarlo.




Andiamo più nel dettaglio di quello che vorrei trattare oggi. Modern Love è una serie
firmata Amazon Prime Video, forse tra le prime che mi hanno fatto amare e preferire, per molti versi, la piattaforma al posto del più conclamato e famoso Netflix. La scena, solitamente è questa: la sera ci mettiamo a letto, sul divano, ovunque siamo più comodi e abituati a stenderci per goderci un paio d'ore di relax, da soli o in compagnia, accendiamo Amazon Prime, Netflix, Sky o semplicemente la tv. Ecco, quel giorno io ho deciso di aprire Prime (infondo pago l'abbonamento, sfruttiamolo!) e direi di aver fatto la scelta giusta.

Modern Love è, di fatto, una miniserie illuminante sull'amore. Un promemoria di come, con il cambiare dei tempi, cambino anche le percezioni che abbiamo delle relazioni. Poco meno di una decina di episodi che raccontano storie diverse sulle infinite sfaccettature dell'amore sullo sfondo di una New York contemporanea. La metropoli sempre viva, giusta metafora di ciò che dobbiamo essere oggi: sempre attivi, sempre produttivi, sempre energici. Inutile stare qui a raccontarvi che, dopo il primissimo episodio è stato subito amore (tanto per rimanere in tema).

Quel primo episodio mi ha toccata sul vivo: la protagonista era una scrittrice e già questo mi era bastato, ma è stato il terzo episodio a darmi il colpo di grazia, nel senso buono del termine, con l'aiuto dell'interpretazione divina e struggente di Anne Hathawey.

 Illuminante come una pugnalata nello stomaco. 


Vero, come poche cose viste fino ad ora. Facciamo chiarezza - si vede che scrivo di getto, un po' come un flusso di pensieri che sgorga dalla sorgente con forza.

Il tema principale di questo episodio è l'amore, ma ai tempi del bipolarismo. Perché? Lexi si sta raccontando su un sito di incontri e ci porta indietro di due anni, mostrandoci il suo ennesimo fallimento, amoroso e professionale. Non starò qui a raccontarvi pezzo per pezzo la storia, dura solo trentatré minuti, guardatela! Però, ciò su cui tengo molto a fermarmi è il perché sono dei fallimenti. Come si arriva a definirli tali? Solo perché sono finiti? Perché non erano giusti? No. Perché la società, quindi anche Lexi, non accettava la sua malattia che prende il nome così spaventoso di bipolarismo. Sin da piccola i suoi genitori avevano fatto di tutto per sopprimere la parte rotta della figlia, quella di cui si vergognavano, quella marcia e così, negli anni, Lexi ha solo trovato un modo tutto suo per sopprimerla, ingannando gli altri ma soprattutto se stessa: tutto e poi niente. Sfruttava al massimo i periodi in cui aveva energia, positività tutto quello che c'è di buono e positivo in  una persona e quando i momenti bui tornavano a farle visita cadeva in un sonno profondo, fuori da tutto e senza che nessuno potesse entrare. Stessa cosa con gli uomini. Ed è proprio in uno di questi momenti estremamente positivi che conosce il suo ennesimo fallimento, mentre cantava al supermercato alle sei del mattino con una maglia di paillettes, chi non sarebbe rimasto folgorato da tanta energia? Eppure, proprio mentre era pronta ad uscire per il loro primo appuntamento il momento NO fa capolino, perché lui lo sa quando hai paura di perdere tutto, lui lo sa quando ti stai attaccando alla vita ed è lì che agisce. Nel momento in cui pensi che, finalmente, il tuo momento sia arrivato, e inizi a la tua ascesa lei, la malattia, è sempre lì, pronta ad inseguirti e raggiungerti.

Lexi è un personaggio di poche parole, eppure i suoi occhi parlano e portano il peso di questo male insidioso. A mio avviso la Hathaway è riuscita a portare sul piccolo schermo un fantasma che cammina tra gli uomini in punta di piedi. Non sono certa di comprendere a fondo questa malattia, non so come debba sentirsi davvero chi ne soffre, ma so per certo che la depressione o tali possono comportarsi allo stesso modo, non per questo definiscono il nostro essere. Ma sapete perché ci si lascia abbattere? Perché siamo abituati a vivere in un mondo dove il momento NO è sbagliato, non è accettato e come tale ce ne vergogniamo. Lo facciamo a tal punto da avere paura di mostrarci e quindi, come Lexi, ci chiudiamo in casa, in noi stessi, ci costruiamo questa barriera invisibile per il quale ci diciamo che, se solo lasciassimo entrare qualcuno, non saremmo accettati e quindi abbiamo paura. Paura di accettare noi stessi. E non dovremmo averne.

La storia di Lexi, magistralmente interpretata, può essere un esempio, un conforto e una scoperta per chi si trova da entrambi i lati della barricata. Ogni persona, anche la più insospettabile che incontriamo porta con sé un fardello e l'unica cosa che possiamo fare non è nasconderlo ma mostrarlo. Per questo consiglio di vederla, non per aggiungere l'ennesimo pin ad una serie sul nostro TV Show, ma per capire, per comprendere che non sempre ciò che la società ci dà per normalità è consuetudine.

Non mi resta che salutarvi e dirvi che aspetto un vostro feedback!


Commenti

Post più popolari