Sere d'autunno a Firenze - Intervista all'autrice Maria Capasso

Come vi avevo anticipato ho fatto due chiacchiere con Maria Capasso, l'autrice di Sere d'autunno a Firenze, di cui vi ho parlato QUI.



Curiosi di leggere? Forza, andiamo a conoscerla un po' meglio!



1) L’idea del libro, come nasce?
È nata da un fine settimana trascorso a Firenze con Luigi, per festeggiare i miei 25 anni. Tutto ciò che ho scritto è stato veramente vissuto, commenti compresi. Luigi è il mio ragazzo. L’unica parte inventata è quella che riguarda Milena e Beatrice.

2) Come hai deciso l’ambientazione del libro?
Firenze ha tanto da raccontare. È bella e poetica, dal profumo nostalgico.

3) Perché l’idea del ritrovamento delle lettere nel libro?
Adoro le lettere come forma di comunicazione o/e approccio. Mi danno l’idea di magia, di incanto.

4) Come nasce l’idea dello scambio epistolare tra le due amanti?
In un’epoca dove le leggi razziali dominavano anche i sentimenti, ho voluto utilizzare, a mio parere, la forma di comunicazione più romantica.  Non potevano amarsi, non potevano far capire. Con le lettere ho voluto donare un tocco di dolcezza in una delle peggiori epoche.

5) Come mai hai deciso di esplorare il tema dell’omosessualità e per giunta in un tempo così difficile?
Perché ognuno deve amarsi senza dover chiedere il permesso o giustificare i suoi sentimenti.
Io non etichetto mai l’amore e la sana attrazione sessuale. Per me non esistono etero e omossessuali. Per me esistono persone che si amano e persone che vogliono divertirsi. Punto.
Si parla tanto di moralità, di famiglia tradizionale. Per poi vedere la chiesa che accetta criminali,  genitori che non si comportano da genitori, mariti che non si comportano da mariti, mogli altrettanto.
Famiglia non è una casa con chi ami e rispettarlo?
Non basterebbe questo?
Per molti no!

6) In quale personaggio hai messo più di te stessa?
Sveva.

7) Quanto c’è di autobiografico in questo libro?
La storia di Luigi e Sveva.

8) Raccontami qualcosa di te 
Amo i musei e le città nostalgiche che profumano di pioggia. Sono perdutamente innamorata di John Keats e del sognatore di Dostoevskij. Bevo litri di tè e mi immergo nel caffè.  Adoro osservare i volti delle persone e immaginare la loro storia. Trovo più magia in una storia di gente comune, che la mattina deve alzarsi presto e sbadiglia alla fermata del bus. Oltre alla lettura e alla scrittura, sono appassionata di musica indie (non solo ma è quella che preferisco), il cinema e sono una serie tv dipendente. 
Ah, ho una passione per la birra. L’ho eredita da mio fratello.

Grazie per questa piacevole intervista.

Voglio ringraziare Maria per aver risposto a qualche domanda e per averci deliziato con il suo romanzo. Spero presto di leggerne un secondo!

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