Siate abbastanza, non magre

Oggi, 15 marzo, è la giornata mondiale dei disturbi alimentari.


Non ho mai sofferto di anoressia o bulimia, ma potrei rientrare nella categoria delle sempre a dieta. Perché so cosa significhi guardarsi allo specchio e non vedersi.
Capisco che a volte non piacersi sia molto più facile che accettarsi, anche e soprattutto con i nostri difetti. Con il nostro rotolino poggiato proprio lì, al fianco, sulla pancia. Quello che quando stai seduta ti metti una mano davanti per non farti vedere, per nascondere quel che si vede da una maglia che sapevi fosse troppo aderente. Quel pezzo di tiramisù che non ti lascia dormire la notte per il senso di colpa di aver permesso a quella ciccia di poggiarsi sul sedere. Quel bruciore allo stomaco che senti dopo aver mangiato uno, due, tre, quattro biscotti ma di scendere giù con serenità non se ne parla proprio. E poi ci sono quelli che di guardano e ti dicono: “Ma sei bellissima” “Le donne in carne sono stupende” Stronzate. Potrebbero dirvi qualsiasi cosa ma voi non ascoltereste nessuno è qui il tragico. Non si fa il digiuno per piacere agli altri, ma per piacere a se stesse. Il problema però è che non è mai abbastanza. Mai abbastanza magra, mai abbastanza bella, mai abbastanza.
L’unica frase a cui si dà ascolto.

Ma ve lo dico qui e ora e vorrei non doverlo ripetere ancora: amatevi.

Lo dico non come uno slogan preimpostato per un post da inserire su un blog nella marmaglia del web. Lo dico perché forse so cosa significa non sentirsi mai abbastanza. Non sentirsi, basta.
Ma siate forti, quello è molto più che abbastanza, è la vostra ancora, la vostra salvezza. Siate forti abbastanza per chiedere aiuto. Non c’è assolutamente niente di sbagliato nel volere una spalla su cui appoggiarsi. Fate in modo che siano gli altri ad essere il vostro abbastanza, laddove non riuscite. 

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