No Tomorrow - Una serie che fa riflettere

Conoscete tutti la mia dipendenza da serie tv. Le recensioni di Arrow ne sono una piccolissima prova ma, nel post di oggi, vorrei parlarvi di un telefilm in particolare: No Tomorrow.


Ho iniziato diversi mesi fa ad incontrare questo titolo ma, dopo la prima puntata, lo avevo messo da parte per mancanza di tempo. Ultimamente ho recuperato la prima stagione e l'ho trovato illuminante e d'ispirazione.


Sinossi: La giovane Evie, responsabile di successo in un centro di distribuzione, s'innamora di uno spirito libero e amante del brivido, Xavier, scoprendo che lui vive la sua vita al massimo perché convinto che un'apocalisse distruggerà il mondo tra otto mesi e dodici giorni. Il loro legame improbabile porta a esiti comici e struggenti mentre, con l'aiuto dei loro amici, Evie e Xavier intraprendono una missione per sfoltire le rispettive liste delle cose da fare prima di morire.

In linea di massima possiamo considerarlo il solito comedy all'americana ma, se non ci si ferma alla superficie e messo da parte il solito tema catastrofistico, ci si rende conto di quanto da esso si possa apprendere. Ogni giorno leggiamo di un'ipotetica apocalisse, ogni mese dovrebbe avvenire la fine del mondo eppure siamo ancora qua - eh già! La serie mostra questo, la contraddizione tra chi crede e chi non crede a questa distruzione della Terra da parte di un asteroide e ci mostrano, in parallelo, due modi di vivere la vita. Quello imposto dalla società e del dover mettere avanti il lavoro, i soldi e le proprie ambizioni nel nostro presente sperando che queste, nel futuro, ci ripaghino mentre dall'altro ci mostra come la vita dovrebbe essere vissuta realmente. Pensare di non avere un futuro lasciandoci lo spazio di fare tutto ciò che vorremmo fare. 

Il personaggio di Xavier, interpretato splendidamente da Joshua Sasse - già visto nel cantereccio Galavant - è ovviamente portato al suo massimo estremo. Vivere di esperienze senza preoccuparsi delle conseguenze è quasi impossibile nella realtà ma è Evie il personaggio da cui dobbiamo trarre ispirazione. 

Credere nella profezia con il senno di poi e continuare la propria vita, dare il massimo in campo lavorativo e non rinunciare alle proprie ambizioni anzi usare la fine del mondo come incentivo a non lasciare che sia il tempo a decidere per noi. Non essere schiavi di una routine alienante ma occupare a pieno il tempo libero che abbiamo per girare con i pattini, andare sui kart..insomma, riempire il tempo che abbiamo di esperienze appaganti che possano farci dire "Ho vissuto a pieno tutto il tempo che avevo, ho colto l'attimo"

I discorsi che fanno lasciano alla riflessione e le 13 puntate fanno venire voglia di pensare un po' più a noi stessi. 

Penso sia una delle poche novità meritevoli, leggero e riflessivo al tempo stesso. Lo consiglio con entrambi i pollici all'insù!

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