Bambini, ripetizioni e tanto amore

Non so se ve lo avevo già detto ma, nel fine settimana, faccio ripetizioni a due piccoli ometti! Piccoli non nel vero senso della parola eh, lui mi supera anche in altezza (o sono io una nana?) sta di fatto che a volte vorrei strozzarli, o strozzare me stessa dipende dai punti di vista, altre volte, che sono la maggioranza fortunatamente, mi diverto così tanto a fare lezione con loro! 



Questi piccoli mostricciattoli mi regalano alcune perle che sono la gioia, ma mi fanno interrogare, nel bene e nel male, sulla diversità d'infanzia, sui tempi e soprattutto su quella che viene definita la nuova scuola. Personalmente ho avuto sempre buoni insegnanti nel mio percorso scolastico (forse sono stata molto fortunata), che mi hanno insegnato cosa significhi studiare, fare il proprio dovere, anche piccoli sacrifici e, più importante, mi hanno sempre preparata ad affrontare gli anni successivi, in termini scolastici. Cosa che, purtroppo adesso, non riscontro sempre.


Considerazioni scolastiche a parte, sulle quale si potrebbe aprire un dibattito troppo lungo da affrontare nelle poche righe di un post, ci sono cose che i bambini fanno e ti regalano qualcosa, che non riesci a spiegare. Vi racconto alcuni degli aneddoti più carini e simpatici degli ultimi giorni!


Ogni venerdì, la più piccolina di casa mi prende una penna magica grazie alla quale acquisisco il mio ruolo da insegnante.

A volte fanno domande la cui risposta si trova nelle parole successive a quelle appena lette, altre mi chiedono cose impossibili come "E' vero che i russi hanno affrontato Napoleone sugli sci?" oppure quando bisogna correggerli per usi impropri di parole come "Nel 1830 ci furono nuove insorse" e non puoi far altro che metterti una mano sulla fronte e sorridere. O quando Guerra diventa Guera, un po' alla romana maniera oppure ancora quando "dire scienza con la Z a che serve? Tanto la pronuncia è la stessa".


Quando il momento della merenda diventa quello delle chiacchiere, dove mi raccontano tante cose, belle, preoccupazioni, pensieri, confessioni o problemi di cuore. Con chi si sono fidanzati o con chi e come si sono lasciati.

Quando tornano soddisfatti per un voto o un'insufficienza è stata recuperata, sono soddisfatta anche io e  quando sono tristi perché l'interrogazione o il compito non sono andati come avrebbero dovuto, lo sono anche io.

Perché i bambini hanno questa capacità di fare niente eppure tanto, di entrarti dentro e basta. 

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