Al telefono con Anna Chiatto, wedding planner di professione

Oggi vi presento Anna Chiatto, autrice di Ti amo ma niente di serio (Qui per la recensione).

Napoletana di nascita e romana d'adozione Anna è alle prese con il successo e le soddisfazioni che le sta portando il suo primo romanzo. Dopo aver parlato con lei non è difficile capire come mai abbia deciso di dedicarsi alla scrittura. Talentuosa e simpatica, Anna dice che esistono scrittori e quelli che raccontano storie e lei ha sempre una storia da raccontare. 



Preferisco smetterla qui con le presentazioni e passare direttamente all'intervista dove ci parla un po' di sé, della sua professione e la sua passione per la scrittura.


1) Ciao Anna, è davvero un piacere riuscire a fare finalmente due chiacchiere con te! Andando subito al sodo, come nasce questa carriera da wedding planner? 

In realtà è capitato un po' per caso, non l'ho proprio deciso. Appena compiuti diciotto anni sono andata via di casa e ho viaggiato tanto, ho iniziato a lavorare con Costa Crociere, per un po' di tempo ho vissuto a Londra, poi a Siviglia e, una volta tornata, scelsi di vivere a Roma perché era una città che mi emozionava anche se ero convinta che non sarei riuscita a rimanere più di qualche mese. Presi casa in affitto con altre ragazze e poi è successo che Roma mi ha convinta a rimanere. Per questo dico sempre che Roma è l'unica città che è stata in grado di adottarmi!

Ho iniziato a fare svariati lavori come assistente personale di un regista, ho lavorato per un'agenzia di eventi come stagista e grazie a questo ho capito di avere due talenti: riesco a risolvere i problemi e riesco sempre a mettere di buon'umore le persone. Capii che ero brava in questo mestiere e da qualche anno mi sono messa in proprio.

2) Essendo tu una donna che viene dal sud Italia, un piccolo paesino in provincia di Napoli, saprai sicuramente quanto siamo tradizionalisti come popolo. Non è stata o è tutt'ora una carriera difficile quella della Wedding Planner?

In realtà non è proprio come si pensa. Questa voglia del fai da te è nata negli ultimi anni. Va capito che, come tutto, anche il matrimonio è una moda e ora va di moda questo. Molti matrimoni che hanno tutte le caratteristiche del fai da te in realtà sono fatto ad hoc. Costruiti nei dettagli. Chi mi chiede di organizzare un matrimonio fondamentalmente è perché non vuole le così dette rogne. Che poi alla fine, i preparativi, sono anche la parte più divertente ed è da qui che nasce l'idea del libro.

3) Quindi, organizzatrice di matrimoni e anche scrittrice. Come nasce invece la passione per la scrittura?

In realtà scrivere mi è sempre piaciuto, sin da bambina. Ma qualche tempo fa è successo che in circa due mesi avevo perso l'amore della mia vita dell'epoca, avevo perso il lavoro e mi avevano rubato la macchina nuova. Ero proprio nel momento in cui si pensa "adesso cosa faccio?". Ero disperata. E come fanno un po' tutti scrivevo degli status su facebook. Una mia amica, Laura, mi chiamò proponendomi l'idea di scrivere, per capire se ero brava o meno, e mi suggerì di aprire un blog. Una volta fatto Tutti lo pensano ma io lo dico, questo ebbe molta affluenza ma al suo interno c'erano piccoli post, quasi fossero i miei status ma messi su una piattaforma diversa.
Mi ha aiutato a buttare giù qualcosa dicendomi "parli sempre di matrimoni" e quindi ho scritto di quello che fa diventare un po' matta la gente . Scrissi 42 pagine, ancora me lo ricordo.

Devi sapere che sono tornata a scuola, ho preso lezioni di grammatica e ho tirato fuori tutto. E la soddisfazione più grande è che il libro è arrivato esattamente come volevo che arrivasse.

4) I complimenti più belli che hai ricevuto?

I più belli mi sono arrivati dai ragazzi che hanno letto il libro. Sono pochi ma buoni. La copertina, che adoro, è molto femminile quindi non tutti sono propensi a leggerlo. Un ragazzo però mi disse che riuscivo a parlare di sentimenti senza annoiare. Emma il cinismo lo usa per difendersi perché in realtà lei è molto romantica. Che poi, più che cinica, Emma è molto sarcastica. Non esiste una donna che non abbia pensato almeno una volta all'uomo in ginocchio ed io ti racconto il bello ed il brutto di questo. Parlo in modo obbiettivo dell'uomo e della donna: faccio a pezzi tutti e due!

Forse è per questo che mi hanno letto anche gli uomini.

5) Ma i ricevimenti e le cose bizzarre lette nel libro sono tutte vere?

Tutto vero! Io dico sempre che il matrimonio è un virus. Quel giorno si vuole tutto. Sempre.
Gli incidenti di percorso non li racconta mai nessuno, gli intoppi capitano sempre e, a posteriori, sono anche la cosa più divertente.

6) Parliamo dei personaggi? Sono tutti inventati o ispirati a persone vere? 

La storia è molto romanzata ma tutti i personaggi sono ispirati a persone vere. Solo due, sono completamente inventati: Laurel e Paco.

7) No! Paco è inventato? E Simone?

E si, diciamolo a gran voce, Paco non esiste!
Simone invece esiste ed è ancora più divertente che nel libro, anche se adesso non vive più a Roma. E' stato una delle prime persone conosciute una volta arrivata nella Capitale. Però, a differenza del libro, non abbiamo mai organizzato dei matrimoni insieme.

8) La cosa più difficile per una Wedding Planner, qual è?

E' saper dire di NO. A volte le coppie esagerano e quindi bisogna avere il pugno di ferro e bisogna saper dire "Non si può fare". Capita che spesso vogliano spettacolizzare troppo come una sposa che voleva arrivare in moto in una strada poco sicura. Oppure quando sono riuscita a far cambiare idea ad una sposa che voleva l'abito di Belen e oltretutto non era il tipo di donna che sapeva portare i tacchi. E' stata dura convincerla che bisognasse trovare una soluzione più adatta a lei ma alla fine è stata contentissima.

Che poi le donne dicono sempre,  parlando dell'abito, "Lo voglio semplice" ma poi non è mai così. Nel momento del matrimonio, devi sapere, che diventano tutte esperte, conoscono tutte le riviste, fanno ogni genere di lettura e, quando sono invitate a dei matrimoni, diventano molto critiche e iniziano a volere tutto quello che vedono!

Ad onor del vero posso dire che, anche io mi sono sposata in un certo senso. Alla presentazione del libro ho voluto organizzare il mio matrimonio. Mi sono sposata con me stessa. Avevo fatto la lista di nozze, le partecipazioni, avevo l'angolo dei confetti, il candy bar e avevo messo anche un bell'abito che poteva sembrare da sposa. Uno corto. E, durante i giorni precedenti all'evento/matrimonio, ho avuto tutte le paturnie delle spose. Addirittura, il giorno prima, mi domandavo se il vestito fosse quello giusto e non ero più convinta delle scarpe scelte.
E' una malattia! Ti va in tilt il cervello!




Dunque, proporrei di sfatare il mito dell' io sarò diversa, perché a detta di un'esperta le spose hanno questo in comune: vogliono tutto. Come se questa non fosse già una prerogativa della donna... ma magari con il matrimonio si peggiora!

Commenti

Post più popolari