Domenica nel Cilento, una visita a Paestum

Lo scorso fine settimana sono stata al matrimonio di una mia cugina, giù nel Cilento e, nel viaggio di ritorno, abbiamo pensato di fare una piccola sosta nella vicina città di Paestum per visitare i famosissimi scavi. Per fare una breve lezione di storia, la città faceva parte all'antica Magna Grecia chiamata, dai fondatori, Poseidonia in onore di Poseidone.



Senza dubbio il dominio greco é da considerarsi il piú roseo ma non é l'unico vissuto dalla città dal momento che é passata sotto la mano dei lucani e dei romani. In epoca rinascimentale diversi scrittori hanno citato Poseidonia nei loro scritti senza conoscerne l'esatta ubicazione dopo il suo abbandono ma, intorno al XVI secolo, inizió a rialzarsi dalle ceneri  fino ad arrivare negli scritti di Goethe, il quale raccontò in modo suggestivo l'incontro romantico con Paestum ed i suoi ruderi, immersi nella desolazione della piana pestana. Fu però nel Novecento che iniziarono gli scavi archeologici.  Ed é lì che si é svolta la nostra passeggiata.


Appena arrivati nella zona della 'passeggiata' come l'ho ribattezzata io, la strada è a traffico limitato ma lì di fianco si possono trovare almeno due o tre parcheggi a pagamento dove poter lasciare la macchina; si percorre questa strada alberata avendo alla propria destra il verde degli scavi mentre sulla sinistra è un susseguirsi di piccoli ristorantini e negozi di souvenir e prodotti tipici fino ad arrivare all'ingresso del museo. 


Sembra piccolino ma al suo interno si possono ammirare cartine delle varie colonie risalenti all'epoca in questione e resti di templi come capitelli e colonne, oppure anfore con relativi usi e costumi. Dipinti, serrature, chiavistelli e maniglie utilizzate, molti sono frammenti, altri intatti o ricostruiti. 


Proprio davanti l'uscita del museo, dall'altra parte della strada, si trova uno dei due ingressi per gli scavi, il cui prezzo d'ingresso è davvero irrisorio e, chiedete sempre per il ridotto, perché a vent'anni e poco più è ancora possibile averlo. La prima cosa che troviamo all'ingresso è il Tempio di Nettuno, dedicato ad Hera, edificato nel V secolo a. C, epoca di spicco per il centro abitato. Le condizioni in cui è stato ritrovato il tempio sono piuttosto buone grazie ad un abbandono completo della città dovuto alla malaria nell'età cristiana. L'ordine di appartenenza del tempio è quello dorico ed il numero delle colonne, è inusuale per i templi greci, quattordici per l'esattezza al posto delle canoniche tredici facendo risultare la struttura leggermente più allungata mentre, le due facciate, si ergono su sei colonne l'una; la cella interna invece è divisa in tre navate. 

Proseguendo la nostra passeggiava tra i vari resti, tra colonne e vecchie strade fatte di pietre lisce si arriva all'altro grande tempio. Il Tempio di Atena meglio conosciuto come il Tempio di Cerere, qusto perché inizialmente era stato attribuito a quest'ultima ma, dopo un ritrovamento di diverse statuette della dea Athena si pensa che fosse stato costruito in onore di questa divinità, figlia di Zeus nota come dea della saggezza e strategia militare.


A differenza di quello precedente, la sua struttura risulta essere più semplice. Presenta un alto frontone ed un fregio dorico. L'interno risulta più piccolo avendo una stanza in meno, quella del tesoro e costruito, volutamente, in posizione diametralmente opposta al precedente.

Siamo stati fortunati nel trovare forse l'ultima giornata di sole di settembre, camminando con quel caldo tiepido che non dà troppo fastidio. Ad essere sinceri la visita non è durata moltissimo, forse poco più di un paio d'ore ma andavamo un pochino di fretta e non abbiamo potuto dedicargli più tempo ma è stata comunque piacevole anche se leggermente insolita, un angolo tranquillo, silenzioso ed allegro che difficilmente ho ritrovato nelle mie gite in città italiane, forse solo a Cascia e a zonzo per le Isole Borromeo.  Molte volte dimentico che l'Italia non è fatta solo di città caotiche, clacson e malcontento.

Per chi volesse andare a fare una passeggiata in queste ultime giornate di sole consiglio di prendersela con calma, passeggiare tra i resti e mangiare un boccone prima di scegliere i propri souvenir ed un ottimo limoncello da portare a casa.

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