Romics, l'unico evento dove la fantasia e la realtà si intrecciano

Aprile è detto il mese del dolce dormire ma è così pieno di eventi che non te ne lascia il tempo. Difatti, il fine settimana passato ho trascorso la giornata del sabato al Romics, ambientato come di consueto tra i padiglioni della nuova fiera di Roma.
Sono sempre stata un'amante dei manga in modo specifico mentre ai comics mi ci sto avvicinando solamente adesso, dunque sono anni che aspetto con ansia i quattro giorni della fiera del fumetto. 


Adoro camminare tra i vialoni che uniscono i famigerati padiglioni, dove per strada tutto è permesso: chi cammina travestito da qualche personaggio, chi chiacchiera, chi seduto sul prato prende il sole mentre altri ancora mangiano noodles al pollo oppure alla pancetta, chi gusta un dorayaki (un dolce di fagioli rossi) e chi semplicemente ha messo play al suo stereo e balla come se intorno a lui non ci fosse nessuno. Questo è lo spirito, l'aria che si respira in una fiera come questa, senza nessun tipo di pregiudizio, dove le frasi tipo che si sentono di straforo non sono: "Oh, guarda quella che scarpe ha!" ma "Oh guarda, ci sta Inuyasha" , "Ma quella non è Black Canary?!", "C'è Thor!".

Ricco di eventi, incontri e conferenze, il Romics diventa una vera e propria giornata, o quattro, da raccontare. Ore ed ore di fila sulla Roma-Fiumicino e per entrare nel parcheggio che neanche sto qua a raccontare; partita alle 10.30 per mettere piede al primo padiglione, pronti per la conferenza di Gipi - per chi non lo conoscesse è un illustratore italiano, le quali opere sono state tradotte anche negli USA ed in Europa e con la sua ultima graphic novel 'Unastoria' è stato tra candidati al premio Strega nel 2014, diventando così il primo romanzo a fumetti nella storia del premio. Ora, capisco la sensazione di "ma chi è?" perché ci sono passata. Io Gipi l'ho conosciuto di recente grazie ad una mia amica che me ne ha parlato. Finita la conferenza ci siamo diretti al padiglione che io chiamo 'del cibo' dove ci siamo messi a fare l'ennesima fila chilometrica.
Nonostante avessi portato con me il pranzo al sacco ho comunque ceduto al fascino del cibo made in Japan, o quasi, Quest'anno avevano creato anche degli spazi di ristoro proprio nello stile dei caffè che si potrebbero trovare a Tokyo. 

(Sono anche una frana a mangiarli!)

Dopo esserci rifocillati è partito il nostro giro tra vari espositori e avrei voluto comprare tutto. Sono una fissata ai massimi con Harry Potter e tutto quello che lo riguarda, e dopo aver comprato la collana con il ciondolo dei doni della morte (ed anche quella con la Ghiandaia Imitatrice, di Hunger Games), ho praticamente adocchiato uno stand con tutta l'oggettistica come ad esempio il diario di Tom Riddle, l'uovo del torneo tre maghi e soprattutto il biglietto del binario 9 3/4. Penso di essere tornata indietro a quando avevo 11 anni.


Andare al Romics con le vecchie amiche di liceo è una sorta di tradizione ed è con loro che questa giornata ha un sapore così dolce. Quest'evento negli ultimi anni ha preso piede; è diventato famoso tanto da diventare ancora più trafficato del solito, Purtroppo però, essendo diventato così commerciale si perde un po' di vista il vero scopo della fiera, questo raduno di un mondo altro che adesso diventa anche un modo per passare il fine settimana, non lasciando godere ai veri affezionati il sapore che il Romics aveva una volta, agli inizi. Forse parlo da nostalgica, quando armata di fogliettino pieno di numeri, usavo il Romics come l'occasione perfetta per recuperare vecchi manga o  andavo alla ricerca dei pezzi rari. La mia stanza potrebbe raccontarne moltissime di quelle edizioni, 
Ma è sempre del Romics che stiamo parlando e, comunque si evolva, ancora mi sento a casa.

Mi scuso per le mie foto di pessima qualità ma per chi volesse vedere le altre ufficiali dell'evento lascio qui il link: Romics Official



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