Un giovedì con Frozen

Okey, ho visto Frozen.
Lo so che sono in ritardo di tipo un anno e che già sta per uscire il secondo ma mi ero categoricamente rifiutata di vederlo, fino a giovedì.
Giovedi, quel giorno ibrido che non è da serata che sta subito prima del venerdì dove programmi baldoria, soprattutto nella settimana della festa della donna, dunque che fai? Seratina tra amiche a guardare un film - nel nostro caso d'animazione.
Era partito cosi: "Scegli un film" mi dicono ed io lo faccio pescando
un film fantasy che se avessimo unito tutte le volte che lo avevamo visto a testa sarebbe uscito un numero a 13 cifre, dunque optiamo per qualcosa di meno ritrito...abbiamo cambiato 3 Dvd prima di fermarci, tipo che alle 22 ancora dovevamo iniziare.
Faccio una piccola digressione: abbiamo visto i primi 10 minuti di Happy Feet e...voglio essere un pinguino! Dovremmo imparare da loro, sono seria!
Tornando al mio racconto, alla fine tentiamo con la strada facile e mettiamo Frozen, fresco fresco di regalo.

Mi sono dovuta ricredere, essendo partita prevenuta per questo boom fatto tra i bambini, è fatto molto bene ed è anche molto carino. La melodia "sei già sveglia oppure dormi. Giochiamo insieme, dai..." Ti entra in testa come il rumore martellante di un trapano, tanto che mi sono ritrovata a canticchiarla giusto stamattina.
Se devo analizzarlo con il mio cuore di bambina nostalgica potrei dire che è carino  però la Sirenetta, Mulan, Anastasia - potrei continuare ma mi fermo - sono migliori ma, obbiettivamente, se guardiamo i tempi, il caro vecchio Walt si è adattato alla società reale di oggi.

Tralasciando la magia e le canzoncine nel bel mezzo dei discorsi che, tanto per dirlo, mi sono sempre chiesta come la prenderebbe davvero la gente se all'improvviso gli iniziassi a cantare in faccia inscenando un musical di Brodway da quattro soldi...ma questi sono solo pensieri, eh. Insomma, una donna che diventa regina senza un re? Non vedevo una roba simile dalla Regina Elisabetta che si era sposata la cara vecchia patria, Inghilterra. Un uomo che vuole fare un'arrampicata sociale degna dei migliori accattoni passando sulla testa di due donnine per diventare un re che manda avanti una donzella all'avventura in solitaria mentre lui "resta a casa ad aspettarla"..."Vai amore, rischia la vita mentre io sto qui con un esercito e degli spadoni ad aspettarti"; classico stereotipo dell'uomo di oggi - lo Stronzo, 'nsomma.

Eppure Anna se ne sbatte altamente del tipo e va alla ricerca della sorella, a dimostrazione del fatto che quando si parla di amore non c'è legame più potente che quello della famiglia. Perché noi siamo cresciute con questa concezione dell'amore rappresentato dal principe azzurro che arriva sul suo cavallo bianco e salva la fanciulla dal pericolo per vivere felici e contenti,  poi cresci e ti rendi conto che quelle erano solo storie,  che non si può aspettare il bacio del vero amore - c'è chi lo aspetta una vita intera - a volte la fanciulla deve fare qualche lezione di autodifesa e imparare a  salvarsi da sola. L'amore non è solo quello di coppia, l'amore più grande é verso la famiglia.

Ma Walt non può esimersi dall' inserirlo perciò Anna sì ha iniziato il viaggio da sola ma lo ha terminato in compagnia e guarda un po' questa compagnia è un uomo, umile in questo caso, che la ama e che lei si accorge di amare a sua volte. Insomma, in caso non lo aveste capito Anna è stato il mio personaggio preferito; interessante perché incarna tutto ciò che dovremmo avere in termini di vecchi e nuovi valori, insieme. Gentilezza, tenacia, caparbia, risolutezza, fermezza per citarne qualcuno.
Credo che questo genere di cartoni potrebbero essere utili ed intelligenti per i bambini di oggi, un passaggio di testimone della tradizione che resta nella tradizione.

E comunque, il premio come miglior vestito visto in un cartone animato va a lei, Elsa!

Commenti

  1. ahahah
    l'uomo strunz è sempre tra i piedi !

    bell'analisi. non conosco il genere, però se non mi sbaglio anche Ariel era piuttosto emancipata, sostanzialmente faceva quel che le pareva, nonostante l'"egida" del padre il Re del Mare.
    la cosa bella, raccontata anche nella grande epopea tolkeniana è il sacrificio che sta alla base dell'amore: in questo caso basta vedere le strazianti storie di Beren e Luthien, ma anche dei viaggi di Earendil.
    ora però, questi tipi di sacrifici stanno molto bene nella finzione. nella vita reale a mio avviso una coppia deve stare al pari. per esempio una donna o un uomo che ha bisogno sempre di stimoli per dirsi innamorata/o o non appagata/o e critica il partner perchè non ottempera a delle condizioni che vanno al di la del libero arbitrio, per me non sono fatti per stare insieme o comunque non per sempre.
    dire "accontentarsi" è sbagliato per carità, però sembra quasi che l'emancipazione femminile stia trasbordando un po' verso un eccesso dalla parte femminile. in poche parole, spesso Anche i bravi ragazzi se la prendono in quel posto senza merito.

    ciao un abbraccio continua così !

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    Risposte
    1. Sì, in effetti Ariel era la rappresentazione dell'adolescente che rifiuta di ascoltare i genitori, per quello ho fatto esempi, tra i tanti, dove si è stati più innovativi rispetto allo schema classico della Disney mentre di Tolken non sono proprio esperta, ho visto giusto qualche film e letto solo 'Lo Hobbit'.
      Per il resto capisco esattamente che intendi e sono assolutamente d'accordo, infatti il mio 'elogio' al femminismo è dato solo dal fatto che noi generazione vecchia Disney siamo cresciute con dei cartoni che insegnavano che la donna è principessa, aspetta a casa ed il principe é valoroso va in battaglia (una visione del mondo un po' medievale) e abbiamo scoperto dopo che non è così, mentre oggi si dovrebbe crescere con la consapevolezza che anche da soli si può essere tutto, bimbo o bimba che sia.
      ...quella di prenderla in quel posto é una regola unisex purtroppo che vale per tutti i buoni :(
      Ti ringrazio perché leggi e commenti per scambiarci le nostre idee :)

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    2. forse come dici tu è giusto che anche le trame di questi cartoni animati diano oggi, una visione più attuale rispetto quella che veniva data fino agli anni '90.
      d'altronde io non sono una donna, e comunque non ho mai pensato ad una principessa che poteva aspettarmi al castello e curarmi le ferite delle battaglia. in effetti noi pensavamo a fare i bicheri con le bici, giocavamo alla guerra, ma il premio era la superità, la legge della giungla :)
      ma poi a dire il vero, e questo lo sto vedendo con mia nipote (8 anni e anche lei ha visto frozen e lo sa a memoria), ai loro occhi un cartone così fa sognare. e quando un cartone o una storia è bella e fa sognare vuol dire che quel film è stato fatto bene.

      però è anche vero che gli occhi di una ragazzina di 14/16 anni, vedono già al di là del sogno.

      comunque non sono molto d'accordo sull'insegnare che anche da soli si può essere tutto. a mio avviso è anti sociale.. e mi viene in mente una società fatta da donne e uomini che se ne stanno per i fatti loro, single, emancipati, una vera guerra tra sessi.

      per fortuna ci sono le donne, date un tocco alla vita che è solo vostro. pensare che la propria donna sognava di essere una principessa è qualcosa di veramente bello e stimolante, in più a mio avviso è simbolo di femminilità.

      un abbraccio :) DAve

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