Cenerentola, la fiaba di una sottile gentilezza

Almeno una settimana fa ho visto Cenerentola. Era uno spompo lunedì pomeriggio di pioggia e mentre raggiungevo mia cugina al cinema, intenta ad aspettarmi con una scolaresca di bambine, mi si è rotta la macchina e ovunque ha iniziato a fluttuare fumo e un odore non proprio dolce. Nella sfiga nera la fortuna è stata che ho parcheggiato al volo e un'anima pia mi ha aiutato chiamando il meccanico che era poche vetrine più avanti. Macchina ko, da lasciare a lui; menomale che tutto è successo a 500 metri dal cinema, almeno il film l'ho visto!


Spettacolo pomeridiano, cinema vuoto e noi con la nostra allegra combriccola di bambine abbiamo occupato praticamente un'intera ala della sala - ovviamente mi ero messa bella in cima!
Ero leggermente emozionata nel vedere Cenerentola
in una trasposizione cinematografica; occhi ben spalancati, sorrisone e "Voglio vedere Cenerentola" detto almeno ogni mezz'ora da quando era uscito al cinema mentre le bimbe non mi sono sembrate poi particolarmente interessate al film, forse la clip iniziale di Frozen le aveva distratte. Tanto che ho sentito una di loro dire ad un'amichetta: "Guarda, c'ha le scarpe di ghiaccio, come quelle di Elsa!" - No, bimbe non confondiamo le fiabe. Quelle sono di cristallo.

Nutrivo una grande speranza per questo film dal momento che da tutti quelli che lo avevano visto prima di me avevo sentito solo commenti positivi, ma il dubbio rimaneva, giustamente visti i flop precedenti delle fiabe trasformate, ma devo dire che questo si è inserito nella mia top ten di film assolutamente da vedere se non lo avete fatto e davvero ben fatto. Sono uscita dalla sala con grande soddisfazione e non solo.

Cenerentola la considero la fiaba di tutte le fiabe, la regina per eccellenza non solo perché è quella che da piccine ci ha fatto sognare, ci ha fatto credere nell'amore, ci ha fatto credere nei nostri sogni ('I sogni son desideri di felicità'), ma perché il suo insegnamento è così grande e così sottile al tempo stesso. Ci insegna che non è la cattiveria o la violenza quella che ripaga, quella che serve per rispondere ai dolori della vita ma bensì la gentilezza. Insomma, da bambina non ero certo così comprensiva verso il reale messaggio che ci veniva lanciato, anzi mi chiedevo come potesse continuare a cantare con gli uccellini quando la sua matrigna la trattava a pesci in faccia.


Insomma, questa povera ragazza, Ella nel film, ogni mattina si alza sporca, stanca ed infreddolita affronta le angherie della matrigna e delle sorellastre senza mai perdere quel sorriso che tanto la contraddistingue. Molto spesso nella vita di tutti i giorni ci dimentichiamo di possedere questa dote, lasciamo che tutte le prove difficili che dobbiamo affrontare ci cambino in qualche modo e che sia più facile rispondere al dolore e alla sofferenza alzando dei muri tra noi e gli altri, perché abbiamo questa falsa credenza di pensare che se trattassimo con gentilezza qualcuno che ci fa soffrire ne usciremmo sconfitti e che la migliore arma da adottare sia quella di trascendere in ben altro. Ma ci sbagliamo. I muri aiutano ad evitare che le persone ci facciano del male ma allo stesso modo impediscono anche che ci venga fatto del bene. Cenerentola fa la scelta più difficile che si possa fare quando si affronta il lutto, il dolore; lei sceglie di non perdere quell'unica cosa che le è rimasta: se stessa. Sceglie di rimanere ancorata a quei valori che dalla madre ed il padre le erano stati insegnati crescendo - "Sii gentile e abbi coraggio" - e non è certo cosa facile né tanto meno la più debole al contrario, per rimanere sempre se stessi e fare in modo che le circostanze non ci trasformino ci vuole una grande forza d'animo, e questa dimostra di avere Cenerentola; forza, caparbia, volontà.


Sono uscita dalla sala speranzosa, persino io che sono scontrosa, lunatica e scortese in molte occasioni, ho pensato di poter cambiare il mio atteggiamento, di poter essere gentile anche quando credo che non ne valga la pena, forse a lungo andare la gentilezza potrà essere ripagata e se no almeno vivrei molto più serenamente.

Niente da dire dunque, la storia è praticamente quella che noi tutti conosciamo, tranne per poche aggiunte che nel contesto non sono risultati spiacevoli o stravolgenti per la trama. Penso che Lily James abbia reso alla perfezione il personaggio - così elegante dentro quegli abiti, dal sorriso così dolce, lo ha totalmente compreso tanto da farselo calzare a pennello.

Dove c'è gentilezza, c'è bontà e dove c'è bontà, c'è magia!








Commenti

Post più popolari