Ogni anno

Ogni anno la stessa storia; non voglio mai andarci.
Dico sempre che piuttosto che andare  preferirei rimanere a casa, ormai.
Sono grande dico. Non viene più nessuno.
Eppure ogni anno, per quanto poca sia alla fine la mia permanenza, torno sempre lì, in campeggio.
Ritornano i vecchi amici, quelli che ormai conosci da una vita, quelli che vivono in altre città e le occasioni per vedersi sono poche. Quelli che nonostante si siano passati solo tre mesi per gli scorsi dieci, undici, dodici ( abbiamo divergenze sul conto) anni, si conoscono alla perfezione.
Gli scherzi, le risate, i falò, le giornate passate al mare o a fare semplici partite a carte; i balli, le volte che si è provato a fare sport ma senza molto successo, le uscite. Le rimpatriate mi fanno tornare il sorriso, mi fanno sapere che nonostante tutto qualcosa nella mia vita è rimasta la stessa, che qualcuno non cambia mai, che su alcune persone si può contare, sempre.
E poi il tempo passa così in fretta che arrivano i saluti. Fatti con il sorriso, accompagnati da un "Veniteci a trovare quest'anno!", "Vi aspettiamo!" o un " Ci vediamo l'anno prossimo".
Cammini tra i viali dove tutto è chiuso, tutto sa già di autunno e pensi che fino a pochi giorni prima camminando potevi sentire l'odore della carne sulla brace, le chiacchiere delle persone, le risa dei bambini o meglio e soprattutto, i loro pianti. Bimbi che corroso, persone che vanno o tornano dalla doccia, persone ancora in bicicletta, tutto vivo. La musica. I balli. Gli spettacoli. I nostri posti preferiti. Le giostre. I bar. Il mare. Un po' di tristezza sale, più che altro perché la fine delle vacanze è arrivata e settembre è tornato. La normalità ci aspetta.


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