Sono un casino

Io sono un casino. L'ho appena realizzato. Uscivo dalla mia auto un po' sporca con i capelli legati in modo pietoso, con ciocche che cadevano ai lati, la spallina del giacchettino bucherellato calata, lasciando intravedere la spalla nuda, la borsa in spalla un po' storta, dove per poco non si rovesciavano fuori i libri e le bottigliette, il giubbino nero sotto il braccio che scivolava verso il pavimento insieme alla porchette dei trucchi, chiavi di casa e telefono in mano, mentre, poegata su un fianco tentavo di non far cadere nulla, cercavo di chiudere con la mano destra la serratura della macchina. Vittlriosa per l'impresa e stanca per le brutte alzatacce, sono entrata dal portone e mibsono vista nell'enorme specchio nell'atrio. Proprio cosi, come ho descritto, e li ho realizzato.  Sono un casino. E quello che si vede fuori è solo lo specchio di ciò che sono dentro.
Un casino.

Commenti

Post più popolari